domenica 14 settembre 2008

"Io e la Pullacino". Billy Berlingheri si racconta in esclusiva

BORZOLY HILLS (GE) - Cordiale, raffinato. Deciso e intraprendente, come al solito. E' un Billy Berlingheri (nella foto a sinistra) a trecentosessanta gradi quello che, alla vigilia della seconda giornata di campionato, ha deciso di raccontarsi in esclusiva ai nostri taccuini, per la prima volta da quando siede al timone dell'A.S. Pullacino. Vita, politica, calcio, Scudetto, passione. "Una passione nata quasi per caso - racconta il Re della tetta mentre ci apre i cancelli della sua nuovissima villa palladiana (nella foto a destra), posta ai piedi del monte Scarpino -, non avrei mai pensato di entrare nel mondo del calcio e soprattutto di farlo alla mia età".
Dottor Berlingheri, cosa ha spinto allora un imprenditore di successo come lei ad acquistare la società e mettersi in gioco?
"Come lei sa, in questi ultimi quarant'anni ho dedicato anima e corpo ai seni femminili. Finanza, editoria, gadget, chirurgia plastica e via discorrendo mi hanno reso un uomo felice e il top assoluto nel mio campo. Poi ho capito che mi mancava qualcosa: confrontarmi con altri, mettermi in gioco, appunto. Mia moglie Ellen, alcuni amici, l'amore che comunque nutro per questo sport e per la Pullacino mi hanno indotto a fare il resto. E adesso eccomi qui".
Parlava d'amore; un amore che l'ha portata ad investire subito parecchi milioni di euro e a vincere il campionato al primo colpo...
"L'esperienza, in campo imprenditoriale e nella vita di tutti i giorni, mi ha insegnato che soltanto con impegno e abnegazione si riesce ad arrivare in fondo, a vincere. Ho trasmesso la mia filosofia anche a questa avventura calcistica e non posso che ritenermi soddisfatto. Mi sento orgoglioso di essere il primo presidente vincente di questa società. Abbiamo conquistato lo Scudetto 2007-08 con pieno merito, ma non nego che la vittoria più bella siano stati i riconoscimenti, gli attestati di stima da parte degli avversari".
Appunto, gli avversari. La nuova stagione è già cominciata; come vede la corsa al titolo?
"Non amo fare nomi. Ritengo che la concorrenza si sia ulteriormente rinforzata e non sarà facile ripetersi. Mi sento però di rassicurare i nostri sostenitori: ci proveremo di nuovo, questo è certo".
La rosa affidata a mister Sparacello appare quasi totalmente rinnovata rispetto a quella della passata stagione. Potrà influire negativamente sul vostro avvio?
"Abbiamo vinto la prima giornata, peraltro giocata in trasferta, partendo quindi col piede giusto. La mia illimitata fiducia nel nostro tecnico mi induce a dormire sonni tranquilli".
Che ne pensa dei nuovi acquisti? Qualche rimpianto per la mancata riconferma di calciatori decisivi nella scorsa annata?
"Rimpianti no, mai. A parte Cordoba, Hamsik e Del Piero, il nostro capitano, abbiamo optato per un radicale rinnovamento dei ranghi, anche a costo di privarci di ragazzi a cui ormai eravamo affezionati, a cui volevamo bene. Siamo convinti di aver operato al meglio e la risposta dei nostri tifosi, tradotta in termini di abbonamenti, mi rassicura".
C'è stato un aumento del numero di abbonati?
"Sì, indubbiamente. L'anno scorso erano 12, oggi superiamo i 18".
Effetto della coppia di fenomeni Ronaldinho-Ibrahimovic?
"Ci siamo assicurati due dei più grandi campioni del momento ed è evidente che il nostro brand ne sia uscito corroborato, insieme con l'appeal dell'A.S. Pullacino tutta".
A proposito di appeal, sono circolate voci circa l'ingresso in società di Andrea Berti, noto imprenditore del lusso. C'è qualcosa di vero?
"Andrea è un amico. Conosco il suo valore di uomo e di manager. L'anno scorso era sorto qualche dissidio con un nostro tesserato (Christian Panucci, ndr), ma ora, appurata la cessione del calciatore in questione, non sussiste più alcun tipo di preclusione ad una sua eventuale partnership con noi. Credo ci sarà molto utile".
Non ritiene che i risaputi ideali politici di Berti possano cozzare contro i suoi?
"Tutti sanno da dove vengo, quale è la mia storia, quali sono le mie origini. Benché il mio successo sia oggi agli occhi e alle attenzioni di tutti, non le ho mai rinnegate: sono un uomo di Sinistra, è risaputo. Vengo da una famiglia di lavoratori, non l'ho mai nascosto. Mio nonno materno, Che Nsin (di evidente origine cambogiana, ndr), fu un grande sindaco di Borzoly Hills, eletto nelle liste del Pci. Mi insegnò tanto, mi ha trasmesso i suoi valori e questo non lo scorderò mai. Berti è un fervente seguace del berlusconismo? Il lavoro è una cosa, la politica un'altra. L'A.S. Pullacino S.p.A. non ha colori politici e non sceglie i propri tesserati in base alle idee, ma piuttosto per serietà, competenze e capacità".
Chiudiamo con la Lega del Fantacalcio. Lei s'è battuto molto per l'introduzione dei ruoli liberi in panchina. Deluso per la mancata approvazione di questa normativa?
"Non amo mettere in piazza questioni che, come si suol dire, vengono definite di Palazzo. Non è nel mio e nel nostro stile. Penso altresì che la partita non sia ancora chiusa. Ci incontreremo in settimana, è oppurtuno confrontarsi con gli altri presidenti e prendere una decisione collegiale, nell'interesse comune di tutti noi".
Leonida Cotugno
Fonte: www.aspullacino.it

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